Positioning the references: References may appear either at the right-hand side or at the foot of the screen. Readers can change the position of the references by changing the width of the window. To change the width, either drag the edge of the window or adjust the magnification (Ctrl+ or Ctrl- on PC, Cmd+ or Cmd- on Macintosh).
Reading the references: Use the note numerals to move back and forth between the main text and the references. The links work in both directions. The linked object will move to the top of its frame.
Opening linked files: In recent issues of JSCM, most examples, figures, and tables, along with their captions, open as overlays, covering the text until they are closed. Nevertheless, readers have choices. In most browsers, by right-clicking the hyperlink (PC or Macintosh) or control-clicking it (Macintosh), you can access a menu that will give you the option of opening the linked file (without its caption) in a new tab, or even in a new window that can be resized and moved at will.
Printing JSCM articles: Use the “print” link on the page or your browser’s print function to open a print dialog for the main text and endnotes. To print a linked file (e.g., an example or figure), either use the “print” command on the overlay or open the item in a new tab (see above).
Items appearing in JSCM may be saved and stored in electronic or paper form and may be shared among individuals for all non-commercial purposes. For a summary of the Journal's open-access license, see the footer to the homepage, https://sscm-jscm.org. Commercial redistribution of an item published in JSCM requires prior, written permission from the Editor-in-Chief, and must include the following information:
This item appeared in the Journal of Seventeenth Century Music (https://sscm-jscm.org/) [volume, no. (year)], under a CC BY-NC-ND license, and it is republished here with permission.
Libraries may archive complete issues or selected articles for public access, in electronic or paper form, so long as no access fee is charged. Exceptions to this requirement must be approved in writing by the Editor-in-Chief of JSCM.
Citations of information published in JSCM should include the paragraph number and the URL. The content of an article in JSCM is stable once it is published (although subsequent communications about it are noted and linked at the end of the original article); therefore, the date of access is optional in a citation.
We offer the following as a model:
Noel O’Regan, “Asprilio Pacelli, Ludovico da Viadana and the Origins of the Roman Concerto Ecclesiastico,” Journal of Seventeenth-Century Music 6, no. 1 (2000): par. 4.3, https://sscm-jscm.org/v6/no1/oregan.html.
Copyright © 1995–2024 Society for Seventeenth-Century Music.
ISSN: 1089-747X
Documents: dedicatory prefaces, letters, inventory
1. Ravenna, July 20,1598, dedicatory preface of Giovanni Artusini to Paolo Savelli. Artusini, Il primo libro di madrigali a cinque voci (Venice: Gardano, 1598).
Questi miei vili e rozi componimenti che fin qui son stati in tenebrosi ecclissi sepolti, ora col chiarissimo nome di vostra signoria illustrissima in fronte (quali egli si siano), nella luce del mondo sicuramente d’apparire ardiscono, nulla temendo gli aspri e mordaci denti degli emuli detrattori; tuttora però che lei, oltre l’altre innumerabili doti, e dell’animo e del corpo di che compitamente e ornate (come professore di tal arte), d’esser descritta in faccia loro non isdegni o ricusi, accettando con essi che lietamente l’invio (picciolo si, ma pronte offerte) l’affetto grande dell’animo, col quale a vostra signoria illustrissima insieme col cor, la lingua, e tutti i sensi miei volontariamente ora consacro e dono: Che se tanto o quanto le saranno care e accette o almeno in tutto (come cose basse e conseguentemente indegne della sua grandezza) non le degnerà, prenderò ardir quando che sia di darle un giorno forse ancor maggior testimonio della molta servitù che tengo con lei, dell’infinita osservanza che meritamente le porto e portarò sempre fin che io viva, cosi a me vita e potere e di lei volere e vita, e vita longa, e felice Iddio nostro signore doni e conceda. Di Ravenna li xx, di luglio 1598. Di vostra signoria illustrissima
devotissimo e obligatissimo servitore
Antonio Artusini
2. Gratz, November 25, 1619, Bishop of Alessandria to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 90, fol. 309.
Mandarò a sua maestà cesarea la risposta datami da vostra eccellenza circa li due eunuchi, che fa instruire per la maestà sua e procurarò la dichiarazione che desidera.
3. Gratz, May 4, 1620, Bishop of Alessandria to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 90, fol. 366.
Illustrissimo e eccellentissimo signor mio colendissimo
L’essersi stato in aspettativa questa invernata della venuta di sua maestà cesarea qui mi ha fatto differire di comunicarle la risposta che gia vostra eccellenza mi diede circa li due eunuchi che faceva allevare sotto la disciplina di buoni maestri, perche tanto meglio e più presto potessero servire alla maestà cesarea la quale, avendo veduto la detta sua lettera ultimamente, me l’ha mandata con la venuta qua del signor cameraro maggiore, aggiungendomi che io debba pregare vostra eccellenza di avvisarmi il profitto che in questo tempo detti eunuchi averanno fatto, e il suo parere circa del quando potranno essere inviati a questa volta, accio la maestà cesarea dia l’ordine che se li mandino a suo tempo. E a vostra eccellenza bacio umilmente le mani. Di Gratz li 4 di maggio 1620. Di vostra eccellenza illustrissima E. Vescovo d’Alessandria.
4. Rome, June 1, 1620, dedicatory preface of Stefano Landi to Paolo Savelli. Landi, Arie a una voce (Venice: Gardano, 1620).
I professori della musica non hanno protezione più riguardevole di quella di vostra eccellenza e io, benché minimo fra essi, posso aggiungere alla publica notizia la mia privata testimonianza, mentre ricevuto da vostra eccellenza nel numero de servitori attuali della sua casa veggo esercitata con tanto mio ornamento e beneficio la generosità del suo affetto. Essendomi dunque dedicato ai servigi di vostra eccellenza, a lei anco devo dedicare queste mie arie musicali. L’obligo della mia gratitudine può sottrarmi al biasimo della presunzione; non avendomi nel resto potuto trattenere da questo pensiero il poco pregio de componimenti, poiché son di già per lunga prova assicurato della benignità con la quale vostra eccellenza è solita di dispensare la mia debolezza. Spero bene che il mondo sia per lodarmi d’ingegnoso, avendo io saputo nel nome di vostra eccellenza ritrovar il sole, che farà luminosa ogni aria ristretta in queste carte, e potrà con la forza dei suoi splendori disgombrare qual si voglia maligna impressione che si alzasse per renderle odiose. Non si degni vostra eccellenza che anco queste arie servano per sfera ai tuoni della sua fama e ai lampi della sua gloria. E le fo umilissima riverenza. Di Roma, di primo giugno 1620. Di vostra eccellenza umillissimo e obligatissimo servitore
Stefano Landi
5. Gratz, June 29, 1620, Bishop of Alessandria to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 90, fol. 388.
Illustrissimo e eccellentissimo signor mio colendissimo
Il signor cameraro maggiore di sua maestà cesarea, venuto qua per le nozze della nipote, mi ha riportato la lettera che mi scrisse vostra eccellenza intorno alli eunuchi ultimamente con questa risposta, che la maestà ha gradito l’amorevolissimo pensiero che tuttavia ella teneva di ciò e che rimette in libertà sua di mandarne uno o due quando conoscerà che uno o ambi due siano ridorti a perfezione, tale che possino sodisfare al desiderio della maestà sua, e avanzare la sufficienza d’un altro che è nella capella. E a vostra eccellenza bacio con riverenza le mani. Di Gratz li 29 di giugno 1620. Di vostra eccellenza illustrissima umilissimo servitore E. Vescovo d’Alessandria.
6. Vienna, April 24, 1621, Giovanni Odovico d’Ecchenberg to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 90, fol. 179.
Illustrissimo e eccellentissimo signore mio ossequendissimo
Sua maestà cesarea mio signore sta con desiderio aspettando che vostra eccellenza gli invii quei due eunuchi cantori ch’ella sa, perché dovendo la maestà sua fra poche settimane incaminarsi a Ratisbona dove saranno convocati alcuni principi elettori e dove anco si troveranno altri principi dell’imperio, vorrebbe volontieri condurre seco li detti eunuchi; onde resterà servita l’eccellenza vostra dar buon ordine che se ne venghino quanto prima a questa volta, che farà cosa molto grata a sua maestà, e io per fine con particolar affetto bacio le mani di vostra eccellenza. Di Vienna, li 24 aprile 1621. Di vostra eccellenza servitore affettuosissimo
Gio. Odovico Lib. Bar. D’Ecchenberg
7. Trieste, May 16, 1621, Ascanio Nalima to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 90, fol. 113.
Giobia di notte arrivetti qui li due eunuchi che vostra eccellenza mi ha inviato con la graziosa sua lettera; alli quali ho fatto avere quanto li ha occorso, e questa mattina sono partiti per Gratz.
8. Rome, May 5, 1622, Paolo Savelli to anonymous correspondent. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 219. Also in Pietralata, “Scambi artistici,” 1851.
Ho trovato un contralto e lo tengo qui in casa mia, e lo manderò con prima occasione a Vienna, quando quello di Loreto è caduto in una infermità che non può venire a servire sua maestà cesarea nostro signore, ma spero che questo sia per dare uguale e forse maggiore soddisfazione ne restasse servita, egli anderà a servire il serenissimo signor arciduca Carlo.
9. Rome, August 26, 1623, Paolo Savelli to Cristoforo Lanchini. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 220. Also in Pietralata, “Scambi artistici,” 1851.
Sono stati condotti qui per servizio del signor arciduca Carlo, il Cifra maestro di cappella, un basso, un contralto e un violinista. Il Cifra è soggetto di merito conosciuto nella professione. Ne gli altri non vi è cura di singolare e tutti sono già partiti di qua. Mi è parso di dar questo avviso a vostra signoria, ricordandomi che ella mostrò desideroso di sapere quel che si fosse operato qui in materia di musici per servizio di sua altezza serenissima.
10. Bologna, September 27, 1623, Fra Michele da Bologna to Paolo Savelli. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 220. Also in Pietralata, “Scambi artistici,” 1851–52.
Illustrissimo e reverendissimo signor mio padron colendissimo
Dal mio procuratore dell’ordine costi ho inteso il desiderio di vostra signoria illustrissima di avere un amatore di violino, e gia tra li musici che le avevo destinato ce ne sarà uno di tutta perfezione e m’assicuro che lei ne restarà a pieno soddisfatta, e se non m’inganno forse non avrà ella da invidiare ne musici, si come non ha nel remanente ad altri personaggi. Sono tutti qui in Bologna aspettando i cenni di vostra signoria illustrissima, e perché ho resoluto la mia partenza per Roma col principio del mese seguente per la strada di Fiorenza, spero di riverirla personalmente prima che ella parta di costà, intuendo però che lei prima del mio giungere partisse, la supplico a far intendere al guardiano di quel conto del Francesco dove e quando li detti musici si dovranno ritrovare per servire vostra signoria illustrissima, alla quale io intanto umilissimamente m’inchino e bacio le vesti. Bologna 27 settembre 1625. Di vostra signoria illustrissima e reverendissima umilissimo e devotissimo servo
St. Michele da Bologna generale de musici conventuali
11. Vienna, October 21, 1623, Giovanni Valentini to Paolo Savelli. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 220.
Illustrissimo e eccellentissimo principe. Dalla benignità di vostra eccellenza illustrissima ho sempre sperato ogni favore, si come ora ho veduto in effetto nell’ufficio fatto appresso sua santità per monsignor vescovo di Nona mio parente, per la qual grazia io e casa mia saremo tenuti a pregare il signor che prosperi i suoi magnanimi pensieri, e facendoli umile riverenza, la supplico con ogni affetto ad onorarmi di ricevermi in ogni mia occorrenza sotto la sua grande protezione, di Vienna li 21 ottobre 1623. Di vostra eccellenza illustrissima devotissimo e umilissimo servitore
Giovanni Valentini
12. Vienna, October 5, 1624, Giovanni Battista Buonamente to Paolo Savelli, I-Ras fondo Giustiniani, busta 91.
Illustrissimo e eccellentissimo signor mio signor padron colendissimo
Con prontezza e fedeltà attenderò a servire la maestà cesarea, tanto prometto a vostra eccellenza, e con questa mia presente con ogni effetto e umiltà inchinandomi glie ne rendo per mille volte grazie di tanti favori e grazie che continuamente ricevo indegnamente, e ho visto dalla sua quanto è l’obligo ch’io devo e devo aver a vostra eccellenza che dio lo sa e ne potia far fede Baldassar Poggioli, l’un e l’altro servitor di vostra eccellenza, quanto io me ne lodo delle grazie che vostra eccellenza mi fà, anzi questa mattina col signor cardinal Orsini trattanendo seco a bon proposito gli ho dato parte quanto vostra eccellenza si adopera per me, accio possa vivere in coscienza, e il signor cardinal n’ha sentito gusto per mio servizio e mi ha consigliato ch’io accomodi l’anima mia con dio di vivere giustamente e sono restato tutto consolato. Dunque avendo io dato tutta la mia persona in poter di vostra eccellenza accio la mi grazia appresso sua beatitudine non dubito. Con che fine umilmente m’inchino, di Vienna, il di 5 di Ottobre 1624. Di vostra illustrissima e eccellentissima umilissimo, devotissimo, e obligatissmo servitore
Fra Giovanni Battista Buonamente
P.S. il signor cardinal (Alessandro) Orsini se ne parte da Vienna per Roma questo mese, inteso io da lui
13. Venice, January 2, 1625, dedicatory preface of Giovanni Valentini to Paolo Savelli.
Sotto il glorioso nome e benigna protezione di vostra eccellenza, mando alle stampe queste mie composizioni, e spero che dall’eccellenza vostra non sarò perciò tenuto per troppo ardito, essendo spronato dall’estinto di natura, quale in vita ciascuno ad oprare ogni arte per abbellire le sue fatiche, qualunque si siano, e con il splendore di principe grande abbagliare gli occhi altrui, acciò non si palesino i propri difetti. Supplico dunque vostra eccellenza ad agradire questo mio natural e devoto interesse, e dar con la sua autorità a queste mie musiche quel credito che per se stesse non hanno ne altrove potrebbono acquistar maggiore. E qui facendo fine umilissimo m’inchino a vostra eccellenza. Di Venezia li 2 di gennaio 1625. Di vostra eccellenza illustrissima umilissimo e devotissimo servitore
Giovanni Valentini
14. Mantua, January 7, 1625, Alessandro Striggio to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 91.
Illustrissimo e eccellentissimo signor mio signor colendissimo
Ho veduto il signor prevosto Pilsev il quale mi ha resa la lettera di vostra eccellenza, e per avermi portato occasione di poter incontrare i comandamenti di lei, l’ho tanto più volentieri servito aggiungendovi al suo merito l’autorità che tiene meco l’eccellenza vostra, a cui perciò devo render molte grazie dell’onore che in tal congiuntura ha voluto farmi, privandosi della mia divota servitù. Intanto la supplico a continuare, e riverentemente le bacio le mani augurando all’eccellenza vostra somma e perpetua felicità. Di Mantova, li 7 di gennaio 1625. Di vostra eccellenza divotissimo servitore
Alessandro Striggio
15. Wiener Neustadt, August 10, 1625, Giovanni Valentini to Paolo Savelli. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 224.
llustrissimo e eccellentissimo principe
Con l’occasione che il P. Cap.o __ partì, con questa mia devotissima vengo a raccomandarmeli umilissimo servitore e dare raguaglio a vostra eccellenza illustrissima come li due figlioli di giorno in giorno si avanzano nella grazia della maestà cesarea, e io non manco di sollecitare per gusto di detta maestà e di vostra eccellenza illustrissima, dal P. Cap.o avrà compita informazione e quanto sia il mio desiderio di servire a vostra eccellenza illustrissima alla quale con ogni riverenza e affetto mi le inchino e auguro ogni felicità. Di Naistot, li 10 agosto 1625. Di vostra eccellenza illustrissima umilissimo e devotissimo servitore
Giovanni Valentini
16. Mantua, June 19, 1626, Alessandro Striggio to Paolo Savelli. I-Ras fondo Sforza-Cesarini, busta 224.
Illustrissimo e eccellentissimo signor mio colendissimo
La maestà dell’imperatrice nostra signora di mente sua ha voluto onorarmi di sua lettera per vostra eccelllenza in raccomandazione di certo interesse che ha in cotesta cosa il Co: Vincenzo mio figlio, di cui sarà ella a suo tempo distintamente ragguagliata… la supplico pertanto ricever mio figlio in sua protezione mentre che io riverentemente inchinandomi le auguro sommo bene.
17. Innsbruck, July 22, 1626, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Vedo da questa di vostra signoria illustrissima delli 11 come per ancora non possa dirmi la risoluzione che mi prometteva con l’altra antecedente delli 4 luglio l’eunuco e sonatrice d’arpa, l’aspettarò però con le seguenti.
18. Zausmershausen, November 12, 1626, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Mi spiace la longhezza dell’indisposizione della sonatrice dell’arpa, e desidero d’essere avisato quanto prima sarà in stato di potersi inviare a questa volta perché possi avisare vostra signoria illustrissima del tempo nel quale debba partirsi da Roma e venire a Fiorenza per unirsi con l’altre donne, che d’indi aspetto nel principio del mese di Genaro.
19. Zausmershausen, November 19, 1626, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Desidero che la sonatrice dell’arpa sia quanto prima in stato per venirsene a questa volta, già che in breve aspetto altre donne da Firenze con le quali avrei a caro se accompagnasse, e di ciò sarebbe bene che io ne fossi avisato poiché continuando il male sarà necessario aspettare altra occasione per la sua partenza.
20. Innsbruck, December 12, 1626, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Se la suonatrice dell’arpa sta in termine di poter far viaggio, la potrebbe inviare a Firenze per accompagnarsi con l’altre donne che d’indi aspetto, e gia ho scritto a madama serenissima di pocanze che facci avisata vostra signoria illustrissima del tempo che avrà per poterla mandar in termine di venirsene di concerto con l’altre.
21. Innsbruck, February 20, 1627, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Giorgio Piscatore mio organista, qual si trova costi appresso il Frescobaldi per perfezionarsi nell’arte, mi significa restar per saldi di tre mesi all’istesso 36 scudi, quali se vostra eccellenza illustrissima mi farà grazia sborsarli al detto Giorgio, farò che al primo suo avviso gli siino subitamente resi, e tenendo grazie a vostra signoria illustrissima degli altri ragguagli che mi scrive senza più gli resto pregar dal signore il compimento dei suoi desideri. Da Insbruck, li 20 febraro 1627.
22. Innsbruck, March 13, 1627, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Non so se la sonatrice dell’arpa si sii mai totalmente risanata, e perciò ne sentirei quando lei ne venisse informata con la prima occasione.
23. Innsbruck, March 22, 1627, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Perché in breve si deve far certo convento de deputati dell’imperio in Norimberga, nella quale devo ritrovarmi anche io, e desidererei di condur meco con l’altra musica anche la sonatrice dell’arpa, della quale se bene non ho nuova alcuna che abbi ricuperata la sanità, per quello però che altre volte ho sentito discorrere da medici che le febri longhe di Roma spesse volte dan luogo con la mutazione dell’aria, vo sperando che quando essa non si ritrovasse per anco totalmente risanata, questo stesso rimedio gli abbi a giovare, perciò vostra signoria illustrissima mi farà favore d’inviarla per insino a Fiorenza, che d’indi trovarò modo io di farla condurre qua, ma desidero che venghi la sua sola persona, con un solo di compagnia, senza che sii accompagnata da suoi parenti o d’altri, e quanto prima si metterà in viaggio tanto ne resterò maggiormente sodisfatto e a vostra signoria illustrissima molto tenuto. Con nuova supplica son pregato da Giorgio Piscatore mio organista per la licenza di partirsi da Roma, e venirsene a Venezia, perché io stimo ciò esser cosa di mio servizio, gliene do buona licenza; ma perché tien bisogno di denari per far questo viaggio, torno a pregar vostra signoria illustrissima acciò gli facci pagare quella soma che sia sufficiente per transferirsi a Venezia, quale ora darò ordine al Miroballo che glie la rimetti subito costì, come ho fatto già degli altri trentasei scudi; e vostra signoria illustrissima potrà anche avvisarne di tutta la soma il Miroballo, acciò ne resti quanto prima conforme al mio desiderio rimborsata, che è il fine con che pregandola a scusarmi di tanto scomodo.
24. Innsbruck, April 24, 1627, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Per quello che vostra signoria illustrissima scrive della sonatrice dell’arpa, vo anche io congietturando o che si sia raffredata la volontà del padre e della madre di lasciarla venire, o che loro abbino voglia d’accompagnar la figliola; e perché son risoluto d’averla sola senza queste appendici, può vostra signoria illustrissima di nuovo far officio d’averla, come desidero senza compagnia dei parenti, altrimenti e perché non sono tanto determinato a questa, e dall’altra parte desidero d’averne una tale in corte per sollevamento dell’arciduchessa mia signora, riceverei a favore se facesse far diligenza per ritrovarne un altra che potesse venire senza aggiunta di parenti o di altri darmene quanto prima avviso.
25. Innsbruck, May 14, 1627, Archduke Leopold to Paolo Savelli. I-Ras fondo Giustiniani, busta 95.
Perché vengo di nuovo supplicato da Giorgio Piscatore, mio servitore e organista, a volergli far pagare altri trentasei scudi, quale resta di nuovo debitore a Girolamo Frescobaldi suo mastro, e oltre ciò il viaggio per Venezia ove non può transferirsi senza detto, prego vostra signoria illustrissima a volergli far pagare l’una e l’altra soma oltre li 36 scudi, quali mi avvisò avergli fatto dare, e compatendo ciò per ignoranza d’altre circostanze appartenenti alla persona di vostra signoria illustrissima o per impatienza detto Piscatore fosse scappato in qualche segno d’importunità con vostra signoria illustrissima.
26. Inventario di casa Savelli (1610–1631), I-Rpic fondo Alaleona, registro 208.
Fol. 1v: Un corame che serve sopra l’organo
Fol. 9r: Un graviorgano grande a foggia di credenza con sei registri, suoi mantici, e fornimenti (stanza presso la galleria)
Fol. 13v: Due liuti con sua cassa, un altro liuto senza cassa, una chitarra alla spagnola con sua cassa, una chitarra piccola (guardarobba del palazzo di Ariccia)
Fol. 16v: Un gravicembalo con sua piedi, un sordino con sua fornimenti (saletta del Signor Principe nel palazzo di Ariccia)
Fol. 17v (image 43): Un tamburo (nella camera del signore Cap.no Filippo)
Fol. 38v (image 79): Venti otto pezzi di libri di diversi autori, più libri da cantare (nella seconda stanza del guardarobba)
Fol. 39r: Venti pezzi de libri grandi e piccoli de diversi autori, dodici libri scritti a mano vecchi, una cassa con il leuto dentro grande (nella seconda stanza del guardarobba)
Fol. 39v: Una tromba con sua banderola, cordone, e fiocco (nella quarta camera della guardarobba)
Fol. 44r: una chitarra alla spagnola con sua cassa, un leuto senza cassa (guardarobba)
Fol. 70r: Un tamburo da sonare rotto con suoi bacchette, un liuto e una chitarra rotti (guardarobba del palazzo di Ariccia)
Fol. 73v: Un tamburo coperto di corame senza chiave, un gravicembalo con li suoi piedi (nella stanza del maestro)
Fol. 94r: Delle casse, una da tiorba e l’altra da leuto rotte, una tiorba rotta senza manico, due liuti vecchi e rotti (guardarobba)
Fol. 118r–v: Una tiorba del signor Duca con la cassa, un cimbalo vecchio del signor Duca, di molti pezzi di libri e scritture di casa antiche (palazzo di Monte Savello)
Fol. 161v: Un gravicembalo (nella saletta della principessa Savelli, palazzo di Ariccia)